Sabato 20 aprile

Fibra ottica come rilevatrice di terremoti?

Fibra ottica come rilevatrice di terremoti?

È davvero possibile arrivare ad una rilevazione di terremoti grazie all’utilizzo collaterale di fibra ottica? Il discorso è veramente complesso, sostanzialmente è stato dimostrato che tramite una serie di potenti algoritmi è possibile arrivare ad ottenere delle misurazioni fisiche dell’ambiente in cui è inserito il cavo in fibra.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio il curioso funzionamento di questo processo di acquisizione di informazioni scientifiche, specificando da cima a fondo quali sono i parametri che reggono questo prodigio della scienza.

Il Fiber Sensing – Cos’è e come funziona

Punto di partenza del nostro excursus è il Fiber Sensing, un nuovissima tecnologia che permette di rilevare misurazioni di fenomeni fisici attraverso un cavo ottico.
Ma come può ciò succedere? Scientificamente è stato provato che la luce si caratterizza per diverse peculiarità tra cui intensità, lunghezza d’onda piuttosto che la fase: questi valori sono direttamente riconducibili alla misurazione di altri parametri fisici quali ad esempio la pressione o addirittura la temperatura.
Le fibre costituenti il cavo fungono in sostanza da microfoni sensoriali che sono in grado di rilevare qualsiasi tipo di variazione fisica nell’ambiente circostante.

Il progetto Meglio della Open Fiber

Da tempo l’Open Fiber si è inserita nel panorama del mercato infrastrutturale di rete italiano e, collaborando attivamente con enti del calibro di INGV e INRiM ha dato vita al progetto Meglio, volto allo scopo di integrare il sistema di fiber sensing con la rilevazione tellurica.

Si è osservato che, durante una scossa di terremoto, le fibre ottiche tendono ad assottigliarsi creando una lieve variazione di fase che verrà successivamente rilevata in tempo reale attraverso una serie di sensori laser.
In questo momento storico di sperimentazione la fase successiva sarà quella della raccolta ed elaborazione dati: queste operazioni vengono svolte attraverso l’ausilio di avanzatissimi software principalmente basati sull’intelligenza artificiale.

Queso sistema di rilevazione ed elaborazione andrà ad inserirsi compatibilmente ai sensori già utilizzati finora dagli enti interessati da questi studi di carattere geofisico. Il risultato potrà essere una diffusione uniforme di strumenti per la misurazione di terremoti, in quanto i metodi finora presenti sono principalmente collocati nei cosiddetti punti caldi, ovvero quelle zone ove è risaputo esserci una forte attività sismica.

Conclusione

Con l’excursus che abbiamo percorso in questo articolo è stato confermato che è effettivamente possibile utilizzare la fibra ottica come parametro di misurazione di eventi tellurici.
La strada da percorrere non sembra più così lunga come lo era tempo fa, gli studi fanno credere verosimilmente di essere oramai arrivati al punto di svolta. Quindi, in un futuro pressoché alle porte, saremo effettivamente in grado di rilevare terremoti anche a lunghe distanze e in tempo reale, un aspetto fondamentale soprattutto per la prevenzione e che potrà portare a importanti decisioni molto tempo prima che magari insorga un pesante disastro.

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