Guerra in Siria, la vita tra povertà e violenza
Violenta e senza tregua, solo così può essere definita la guerra in Siria, che ormai da ben più di otto anni continua a mietere vittime, un bilancio disastroso, che non si ferma soltanto ai morti causati dal conflitto armato, ma coinvolge e strappa il futuro anche a milioni di bambini. Purtroppo i più piccoli si rassegnano alla ferocia della guerra, che non gli dà più la possibilità di continuare a studiare, mangiare e vivere una vita tranquilla, costringendoli al lavoro, dove vengono ogni giorno sfruttati e messi in pericolo.
Un conflitto senza fine
E’ proprio così che i bambini siriani definiscono l’incessante conflitto armato che da anni fa da sfondo alle loro vite; un conflitto senza fine a cui ormai tutti si sono abituati senza però perdere la speranza di una vita migliore, che vada oltre le raffiche di proiettili provenienti da ogni direzione, e i bombardamenti che illuminano la notte, mettendo letteralmente il paese in ginocchio . Stando agli ultimi studi e reportage effettuati nelle zone più colpite dalla guerra, i bambini che possono permettersi di studiare grazie a insegnati privati si contano quasi sulle dita di una mano, moltissime famiglie rimaste senza lavoro e senza un tetto sopra la testa decidono di mandare i bambini a lavorare per riuscire a guadagnare quel che basta per sopravvivere. Un altro fenomeno accentuatosi per colpa della guerra riguarda le spose bambine, che vengono cedute agli uomini più anziani in cambio di denaro e beni di prima necessità per la famiglia, nonostante la vita delle bambine sia messa in grave pericolo. I bambini insieme ai ragazzi più grandi della comunità stanno cercando di gridare sempre più forte, nella speranza di venire ascoltati e aiutati, il governo sembra però non curarsi della drammatica situazione che stanno vivendo i cittadini, continuando ininterrottamente a finanziare la guerra.
Cosa desiderano i bambini siriani
Quando chiediamo ad un bambino cosa desidera, la maggior parte delle volte chiede nuovi giocattoli o visite al parco giochi, i bambini siriani sono stati però costretti a dimenticare tutto questo, nati e cresciuti durante tutto il periodo di conflitti, molti di loro non hanno mai visto e non sanno nemmeno cosa significhi tutto ciò; vogliono soltanto poter ritornare tra i banchi di scuola a studiare, riabbracciare i padri e fratelli maggiori partiti per la guerra, e avere una casa sicura in cui vivere; per quanto piccola possa essere affermano, l’importante è che sia lontana dagli spari e dal boato frastornante delle bombe.
Le condizioni disastrose del paese
Se prima del 2009 la Siria era considerata uno dei paesi più belli da visitare, grazie alla Grande Moschea o all’imponente Palazzo di Azm, oggi tutto ciò sembra essere ormai perduto per sempre. Le città sono in condizioni disastrose, gli ordini esplosivi hanno colpito tutte le città in punti strategici, scuole, ospedali e istituzioni sono state rase al suolo, l’economia è letteralmente precipitata nell’abisso, i medio-grandi imprenditori che importavano ed esportavano prodotti di ogni tipo, partendo dai generi alimentari fino ai capi di abbigliamento, sono stati uccisi o costretti a fuggire prima di fallire completamente. Facendo un giro a Damasco, capitale della Siria, è ormai quasi impossibile trovare una bancarella o un negozio aperto, le famiglie sopravvissute si tengono costantemente barricate in casa per paura di un possibile attacco.
L’unica speranza è riuscire a scappare
Sono moltissime le famiglie che hanno vissuto troppi anni al centro della violenza e della povertà per sperare ancora che un giorno tutto si fermi, moltissime si rassegnano a fare i lavori più umili e sottopagati pur di riuscire a scappare dal paese. Come ha affermato una donna del posto intervistata, ormai la destinazione non è più importante, va bene qualsiasi paese, l’importante e riuscire a fuggire lasciandosi alle spalle tutto ciò. Sono più di 70.000 i migranti provenienti dalla Siria in cerca di una vita migliore, il bilancio è in costante crescita; non tutti sono abbastanza fortunati da riuscire a scappare di nascosto, molti vengono traditi dalle false promesse degli scafisti o arrestati e uccisi.