Venerdì 11 ottobre

In più di 10 mercati mondiali la Fiber to the Home copre il 95%, ma il 5G è in forte crescita

In testa alla classifica dei maggiori operatori spiccano Paesi come il Qatar, il Singapore, il Sud Corea, la Norvegia, Svezia, Finlandia, ma anche la Spagna, il Portogallo e persino gli Emirati Arabi Uniti. Le reti internet in fibra continuano così a diffondersi abbastanza velocemente in tutto il mondo, un trend già confermato nell’annata 2019-2020, in cui più di 10 mercati mondiali sono riuscito a coprire con le reti in fibra più del 95% di tutti gli edifici residenziali. Eppure si tratta solo di uno dei tanti dati inclusi nella 5° edizione degli studi Fiber to the home (FTTH) e il Fiber to the building (FTTB). Tra i tanti basti ricordarsi del B Study effettuato da Arthur D. Little, il quale conferma che i mercati più avanzati del broadband si trova in delle specifiche zone, tra cui il Golfo Persino, il Sud-est asiatico, la penisola Iberica e quella scandinava. Come ptoresti capire, proprio in queste gli incumbet hanno ancora un ruolo di fondamentale importanza nell’implementazione delle reti fisse ultra-veloci.

Ma c’è anche un’altra cosa a cui dovresti prestare attenzione: le iniziative open access per la fibra. Proprio queste hanno un grandissimo potenziale di crescita relativo a tutti quei Paesi che, come l’Italia, sono rimasti indietro. Inoltre viene sottolineata la presenza di un’alternativa abbastanza valida: il 5G fixed wireless, che attualmente viene largamente studiato e implementato. Quest’ultimo, in effetti, sembra possedere delle grandi potenzialità e a una prima vista potrebbe persino fare da concorrente al mercato della fibra ottica. Gli operatori che cercano di far evolvere il mercato del 5G in tutto il mondo, nonostante alcune proteste, investono di già miliardi di euro per realizzare delle coperture nazionali abbastanza vaste e ben funzionanti. Il tutto nell’arco di soli 4-6 anni, in modo da conquistare una posizione da leader nei mercati europei dell’internet veloce.

Un discorso molto simile riguarda anche l’Italia. Tant’è che il Bel Paese, al di fuori da ogni dubbio, è sicuramente uno di quelli più interessanti per la prospettiva di crescita del 5G. Quest’ultimo, in effetti, permette di offrire ai clienti una connessione non solo molto veloce, ma anche particolarmente stabile. A sviluppare il mercato del FWA 5G in Italia ci pensa l’OperFiber che, insieme alle aziende come Swiss Open Fiber, CutyFibre e Deutsche Glasfaser si focalizzano principalmente sui mercati relativi alle periferie delle grandi città e nelle zone rurali. Il tutto, ovviamente, con l’intenzione di offrire a tutti coloro che né sono interessati la possibilità di navigare in una maniera abbastanza veloce e sicura, anche se non si è coperti dal segnale della fibra ottica.

Le strategie di migrazione

Sempre stando allo studio già citato, sono le strategie di migrazione attiva a conquistare le maggiori parti del mercato. Affinché un utente decida di passare da un servizio all’altro, difatti, occorre sviluppare delle strategie di migrazione verso il mercato in fibra che siano quanto più possibile efficaci. Basti pensare che solo nel periodo tra il 2012 e il 2020, la percentuale di adozione della fibra è crescita in maniera esponenziale, passando dal 15% al 42%.

In testa ai mercati mondiali c’è comunque Singapore, con una percentuale di adozione dei sistemi in fibra per la veloce connessione internet pari al 95%. Questo soprattutto a causa delle decisioni di StarHub, che decise di trasmettere i servizi internet via cavo fino a settembre 2019. Successivamente tutti gli abbonati alle sue reti semplicemente deciso di migrare verso la rete in fibra ottica nazionale, ottenendo in questo modo un gran ventaglio di vantaggi. Attualmente la fibra ottica rappresenta la sola tecnologia per la banda larga fissa a Singapore, giacché che viene usata dalla stragrande maggioranza degli utenti, non costa molto e offre dei vantaggi incredibili.

Affinché questo possa avvenire anche nel Bel Paese, bisognerà adottare nello stesso delle strategie di migrazione molto simili, in modo da invogliare gli utenti a effettuare la migrazione verso un servizio più efficiente e anche conveniente, migliorando così lo stato generale della connessione a fibra ottica in Italia.

Ma non solo: anche gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar hanno eseguiti dai programmi per la migrazione verso la fibra ottica, cosa che infine ha permesso più dell’85% dell’utenza a passare su questo tipo di soluzione. In altri Paesi, come quelli dell’Europa dell’Est e l’Arabia Saudita, tali programmi stanno solo venendo ulteriormente implementati con l’obiettivo di concedere a sempre più clienti la possibilità di usufruire di tutti i vantaggi offerti dalla fibra ottica. Le iniziative sull’open access al mercato della fibra ottica non sono affatto poche e stanno venendo sviluppate in vari Paesi. Solo l’Arabia Saudita, per esempio, sta eseguendo vari lavori

La concorrenza sui mercati della banda larga

Un altro fattore che spinge sempre di più per l’adozione della fibra è quello collegato alla presenza della concorrenza sui mercati legati alla banda larga. Principalmente si tratta di un fenomeno alquanto evidente nel Portogallo e in Spagna. Proprio in questi Paesi le reti in fibra ottica sono in grande competizione con il cavo oltre che con le reti rappresentate dal fisso e mobile.

Una situazione simile si evidenzia anche in Italia, un Paese che ancor oggi non ha raggiunto una quota delle reti in fibra ottica sufficiente e che deve necessariamente far fronte a numerosi problemi e difficoltà. Si spera, però, che sia una situazione passeggera.

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