Giovedì 25 aprile

L’ascensore sociale nel Paese è bloccato


Ci troviamo di fronte ad un paese immobile

Un recente studio pubblicato da Oxfam Italia ha evidenziato come ci troviamo di fronte ad un paese sostanzialmente immobile all’interno del quale si stanno letteralmente bruciando le aspirazioni delle generazioni attuali e soprattutto di quelle future.
La ricerca ha evidenziato come all’interno del nostro paese si ritrovino delle forti disuguaglianze di natura sociale, caratterizzate soprattutto dal fatto che i ricchi sono in linea di massima i figli dei ricchi, mentre i poveri i figli di coloro che appartengono alle classi sociali più povere. Tutto ciò può comportare nel lungo periodo ad uno svilimento della tenuta sociale cui si può accompagnare anche una rottura del patto generazionale.

“Non rubateci il futuro”

Il rapporto chiamato “Non rubateci il futuro” indica come ci sia un blocco del cosiddetto ascensore sociale con il rischio concreto che le aspirazioni delle fasce più giovani siano fortemente compromesse. Nello specifico, i risultati di questa analisi evidenziano come la determinazione e il talento di un giovane molto difficilmente riescono a portare ad un miglioramento della situazione socio-economica rispetto a quella della famiglia di origine. Tale condizione, inoltre, persiste anche durante il passaggio generazionale con il risultato che i figli delle famiglie che si trovano nel 10% della popolazione più povera avrebbero bisogno di 5 generazioni per riuscire a percepire l’attuale reddito medio nazionale. Agli estremi di questa situazione poi accade che un terzo dei figli di genitori più poveri è destinato a rimanere sostanzialmente nella stessa situazione economica, mentre circa il 60% di coloro che appartengono alle classi più abbienti, si troveranno ad essere sostanzialmente ricchi.

Lo scopo dello studio è quello di far percepire come le nuove generazioni siano da considerate a tutti gli effetti una risorsa per la nostra nazione che non può restare in panchina ma deve essere sfruttata in pieno. Come spiegato da Elisa Bacciotti, direttrice dele campagne di Oxfam Italia, lo studio fotografa la realtà di ragazze e ragazzi che difficilmente riusciranno a migliorare la loro condizione sociale; ciò non è altro che il simbolo di una società immobile che alle nuove generazioni propone pochissime possibilità.
Lo studio prosegue anche con un’importante analisi sul sistema dell’istruzione. Infatti, a parità di livello di istruzione raggiunto, il livello di retribuzione raggiunto dipende molto anche dalle origini familiari: si è arrivati infatti a verificare che il figlio di un dirigente percepisce un reddito superiore del 17% rispetto al figlio di un impiegato. Alcune responsabilità sono dovute anche alla particolare offerta formativa del nostro paese che soffre inesorabilmente di un sottofinanziamento da parte delle istituzioni che nell’ultimo triennio hanno destinato mediamente all’istruzione il 3,5% del Prodotto Interno Lordo, cui si aggiunge la presenza di un fenomeno diffuso soprattutto nel meridione ossia l’abbandono precoce della scuola.

La Bacciotti ritiene pertanto che fondamentale per il nostro paese sia un’azione di contrasto alla fallimento formativo e alla povertà educativa oltre che alla povertà economica e alle disuguaglianze sociali. Soltanto perseguendo questo obiettivo, le generazioni più giovani potranno traguardare un miglioramento del proprio stile di vita e il perseguimento del benessere sociale.

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