Nel mese di giugno in Italia c’è stato un incremento della domanda di energia di quasi tre punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, in quanto c’è stata una temperatura media più elevata di 1,2 gradi centigradi.
Complessivamente l’Italia ha prodotto l’88,2% del fabbisogno con produzione nazionale. La produzione interna è aumentata più dei consumi questo significa che l’Italia si sta dirigendo sempre di più verso l’autonomia. Ci sono però andamenti differenti tra le varie fonti rinnovabili di approvvigionamento (su base annua):
– geotermico +0,4%
– fotovoltaico +5,3%
– termico +9,2%
– idroelettrico (-1,1%)
– eolico (-30%)
Inoltre nell’ultimo anno è importante evidenziare che si è registrato un aumento del 54% dell’esportazione di energia.
Fotovoltaico
È interessante analizzare la tendenza del dato relativo all’energia prodotta da fotovoltaico. Nonostante ci sia un netto aumento in quanto, si è registrato nel mese di giugno un aumento di circa il 25% rispetto al mese precedente e a livello annuale un aumento percentuale del 9,8% in più rispetto al 2018, si evidenzia una anomala distribuzione della potenza installata sul territorio. L’area italiana che ha minor resa nella produzione di energia da fotovoltaico, ovvero il Nord Italia, è anche quella che ha in assoluto investito di più.
Eolico
Viceversa il Sud Italia ha investito maggiormente nell’eolico, la cui produzione appare complementare con la produzione da fotovoltaico: le due fonti energetiche alternano picchi di alte e basse rese.
L’idroelettrico
Diminuisce invece, la produzione da fonte idroelettrica con un meno 18% rispetto al 2018. Ci sono però buone aspettative grazie ai nuovi certificati proposti dall’Italia e approvati dall’UE, dove sono previsti circa 5 miliardi di euro di incentivo per incrementare gli investimenti in questa fonte.